FORMAZIONE: CONCLUSO A FIRENZE IL PRIMO CORSO NAZIONALE PER OPERATORI CAA E DIRIGENTI TERRA VIVA

Un “manifesto per l’agricoltura” quello discusso oggi durante il Consiglio Generale di Terra Viva Cisl, associazione che rappresenta oltre 30mila liberi produttori agricoli, che si è svolto al Seraphicum di Roma.
“Incontreremo nei prossimi giorni il Ministro per l’agricoltura Francesco Lollobrigida e le commissioni parlamentari, per consegnare il nostro manifesto per l’agricoltura, comparto strategico ma che in questi ultimi mesi è comprensibilmente penalizzato dal caro energia, dalle conseguenze del conflitto in Ucraina, dall’inflazione – dichiara Claudio Risso presidente di Terra Viva Cisl – La manovra è sicuramente migliorabile, ma apprezziamo alcuni contenuti come il fondo di 500mila euro per sostenere gli acquisti di prodotti alimentari per soggetti con Isee non superiore ai 15mila euro, i 225 milioni di euro che nei prossimi quattro anni saranno messi a disposizione delle aziende agricole per innovazione, robotica, infrastrutture 4.0, il credito d’imposta del 20% per l’acquisto di carburante. Certo, bisogna fare ancora molto, insieme, per supportare il comparto e rilanciare l’economia agricola” conclude Risso.
Il manifesto per l’agricoltura di Terra Viva propone, tra le altre cose, una chiara ed efficace semplificazione delle pratiche burocratico, l’immediato investimento del PNRR per infrastrutture legate all’agricoltura e per gli investimenti in innovazione e sicurezza, il supporto all’imprenditoria giovanile e femminile, la capacità di fare sistema nella rappresentanza agricola.
Al consiglio generale di Terra Viva è intervenuto anche il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota. “Oggi all’assemblea Uncem ho rilanciato la necessità di un patto per la montagna, che si coniuga bene con molti dei punti toccati oggi nel vostro dibattito – sottolinea Onofrio Rota segretario generale Fai Cisl – ripopolare le aree interne, sostenere il lavoro giovanile e femminile, tutelare le biodiversità, contribuire a contenere gli effetti dei cambiamenti climatici, sono tutte tematiche care a Terra Viva e Fai. Siamo una squadra importante, dobbiamo garantire il giusto profitto per i produttori insieme al lavoro di qualità, alla tutela dei lavoratori, e questo è un obiettivo che condividiamo e sul quale insieme faremo la nostra parte”.
“La penalizzazione di vino, birra e carne prevista dal bando promozionale 2023 della Commissione Europea è stata respinta dieci giorni fa dal Comitato di Organizzazione Comune dei Mercati Agricoli, e questa è stata un’azione di buon senso perché dietro i continui tentativi di colpire la dieta mediterranea e il Made in Italy c’è anche la spinta di diverse lobby a sostituire il cibo naturale con quello sintetico in nome di una improbabile e strumentale idea di sostenibilità: un obiettivo pericoloso per il lavoro agroalimentare e in particolare per quello italiano”.
Lo afferma in una nota congiunta il Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota che aggiunge: “Troviamo più che condivisibile l’appello rivolto al Governo da Coldiretti, anche con la raccolta firme, contro il cibo da laboratorio e la carne in provetta: è importante che certe battaglie non siano portate avanti soltanto dagli addetti ai lavori ma coinvolgano pienamente cittadini, lavoratori e consumatori”.
“È utile e legittimo – spiega il sindacalista – che la ricerca scientifica avanzi sul piano del progresso, senza alcun oscurantismo, per adottare nuovi metodi produttivi e stili di consumo più salutari, ma questi devono orientare verso una reale maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica, verso la tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare, mentre il cibo sintetico sembra portare in tutt’altra direzione, con la mortificazione del lavoro, delle specificità culturali e territoriali, e delle tante imprese che in questi anni hanno investito su innovazioni tecnologiche e organizzative rendendo le produzioni agroalimentari e il sistema zootecnico italiano tra i più sostenibili al mondo.
Anche Terra Viva - aggiunge Claudio Risso presidente nazionale di Terra Viva – si associa al fronte comune contro la cosiddetta carne coltivata, che sembra essere proprio una risposta sbagliata alla giusta domanda di sostenibilità di cui tutti dobbiamo farci carico”.
“Un codice etico. Un vero e proprio impegno di trasparenza, legalità, filiera etica, lavoro dignitoso quello che chiediamo di sottoscrivere ai nostri associati. Ci sembra il messaggio più appropriato per il tema di questa 72^ Giornata del Ringraziamento”.
È quanto afferma Claudio Risso, Presidente nazionale di Terra Viva Cisl, l’associazione affiliata alla Fai Cisl e che rappresenta oltre 30mila liberi produttori agricoli, in occasione della 72^ edizione della Giornata del Ringraziamento organizzata dalla CEI a Sessa Aurunca (CE) sul tema “Custodia del creato, legalità, agromafie”.
“Sottoscrivendo il Codice Etico – prosegue Risso - le aziende che intendono aderire a Terra Viva si impegnano, nella propria attività, ad operare sulla base dei principi di integrità, correttezza, onestà e legalità, con un vero patto di responsabilità e fiducia nei confronti dei lavoratori, dei consumatori, della comunità tutta. Un percorso virtuoso, che faccia crescere e sviluppare le aziende agricole coinvolte, tuteli le eccellenze territoriali e le produzioni locali, sappia garantire dignità, inclusione e etica nel lavoro, non tradisca le aspettative del consumatore sulla qualità del prodotto”.
Un’esperienza significativa che ben rappresenta la filosofia di Terra Viva è quella del “Network dei talenti” realtà consortile che gestisce 40 ettari di terreno confiscato alla mafia, in località “Garbinogara” nel Comune di Collesano, in provincia di Palermo, presentata dal Vicepresidente nazionale di Terra Viva Claudio Lo Bello, durante la tavola rotonda di sabato 5 novembre.
“Dopo circa un anno si è concluso l’iter di affidamento dei terreni dove sorgono oltre 20mila piante di ulivo” – spiega il referente del ‘Network dei Talenti’ Giovanni Lo Nero – “Si tratta di 40 ettari che abbiamo avuto in affidamento dal Comune per i prossimi 15 anni, con l’obiettivo di coltivare, trasformare e commercializzare il prodotto. Stiamo lavorando per realizzare un oleificio aziendale e per creare una linea di trasformazione del legno, con il materiale di scarto degli ulivi”. Una decina i lavoratori attualmente impegnati nella raccolta delle olive, prevalentemente residenti nel Comune di Collesano, insieme ad alcuni ragazzi in regime di semilibertà che hanno la possibilità di scontare una pena alternativa. “Vogliamo creare lavoro stabile, dare una prospettiva a questi giovani e offrire un’occasione di riscatto e inclusione a chi deve reintegrarsi nella comunità – prosegue Lo Nero – crediamo che la vera lotta all’illegalità e alla marginalità passi attraverso scelte coraggiose e lungimiranti ed è per questo che nel nostro percorso sarà importante la presenza e collaborazione degli enti istituzionali, dell’associazionismo e della comunità intera”.
“Quella del ‘Network dei Talenti’ – ha commentato Lo Bello – è una scommessa ambiziosa, che non solo è sinonimo di lotta alle agromafie, ma può avere importanti ricadute occupazionali, e di conseguenza economiche, in un territorio a costante rischio di spopolamento. Siamo molto orgogliosi di rappresentare questi imprenditori agricoli e questi giovani, vera speranza per una filiera sempre più etica e sostenibile”.
“La siccità patita dalla nostra regione durante la stagione estiva, e che si sta protraendo anche in questo autunno, ha causato pesanti danni alle coltivazioni agricole. Parliamo di perdite del 50% nella produzione di mais, del 40% nella barbabietola da zucchero, del 30% nell’erba medica – spiega Roberto Padovani, Presidente regionale di Terra Viva Emilia Romagna che prosegue – senza contare la riduzione della pezzatura dei frutti con grave flessione nei quantitativi di prodotto di alta qualità. Va aggiunto che i prezzi di mercato non compensano i rincari energetici e le maggiori spese sostenute dalle aziende agricole per acquistare materie prime e concimi. È per questi motivi che, a nome degli agricoltori che rappresentiamo, abbiamo chiesto al Presidente della Regione Emilia Romagna di attivare lo stato di calamità naturale per siccità, con i conseguenti sostegni economici che ne derivano”.
“In questi giorni gli agricoltori stanno completando le operazioni di semina dei cereali per l’autunno e inverno e, considerando il protrarsi delle alte temperature e la mancanza di precipitazioni, lo scenario rimane preoccupante – sottolinea anche il Presidente nazionale di Terra Viva Claudio Risso – Sosteniamo la richiesta dei colleghi emiliani, nell’attesa che anche il neo Ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida convochi le associazioni di categoria per un confronto fattivo sullo stato della situazione e sugli scenari futuri. Ricordiamo che il PNRR destina 880 milioni di euro complessivi al miglioramento delle infrastrutture irrigue, è importante quindi conoscere quali saranno le azioni da mettere subito in campo per sostenere e rilanciare il comparto primario, settore strategico per l’economia del Paese”.
Si intitola “Donne e lavoro: generare parità”, l’incontro
...“Il deficit idrico che sta mettendo a rischio le produzioni
...Associazione Liberi Produttori Agricoli
Via Piave, 66 – 00187 Roma
Tel. 06 8559898
E-mail terraviva@terravivacisl.it
Sito www.terravivacisl.it